L’eccellenza che non ti aspetti: Gropparello, tutto fila liscia come l’olio… d’oliva

Dalla Sicilia al Garda, dalla Puglia alla Toscana, dalla Liguria a… Gropparello. L’olio d’oliva, prodotto della tradizione agroalimentare mediterranea, ha da tempo valicato i confini natali arrivando fino alle colline del Piacentino.

Ma quella che sto raccontando, prima che una storia di impresa, è un sogno realizzato: quello di Gianpaolo Bononi, 56 anni, milanese da tempo trapiantato a Piacenza, direttore commerciale di importanti imprese, che nel 1997 ha cominciato a pensare che il suo futuro potesse essere legato ad un’azienda agricola. “Dovevo creare tutto dal nulla – racconta dallo stand Coldiretti di Piace.Eat – mancavano: casa, terreno e soprattutto… i soldi”. Presi la cartina del Nord Italia e iniziai ad esplorare la fascia delle prime colline che abbracciano la pianura padana da Tortona a Piacenza, feci passare tante opzioni, ma nessuna soddisfare le mie esigenze e in particolare quella di avere una piccola casa indipendente con terreno adiacente ma soprattutto con una bella vista, un ‘orizzonte’ che ho infine trovato a Gropparello grazie alla segnalazione di un amico. Da casa mia oggi nelle giornate terse vedo le Alpi e il Bernina”.

Il progetto iniziale ancora non prevedeva le olive. “L’anno della svolta è stato il 2000 – prosegue – il clima stava cambiando, il terreno era nella posizione perfetta esposto a sud est e alcuni pionieri stavano provando a selezionare delle “talee” da olivi secolari esistenti nella provincia di Piacenza ed altre emiliane. Partimmo con l’analisi del terreno per valutarne la composizione e iniziammo con 150 piante (due anni di vita) con varietà diverse per valutare l’acclimatamento (Leccino, Bianchera, Pecholine, S.Caterina, Maurino, Pendolino, Frantoio, Diolo, Moraiolo, Mulazzano) e alcune accessioni delle altre provincie emiliane, volte a rafforzare la presenza di queste varietà trovate anche per caso accanto a case o chiese e piantate chissà quando”.

In paese Gianpaolo veniva additato benevolmente come un “matto” per aver impiantato olive. Nessuno le conosceva, non era una coltura abituale e nessuno poteva dare consigli. Oggi le piante sono 520 e l’Azienda Agricola Bononi produce eccellente olio. “La raccolta 2018 è stata più ricca degli anni precedenti” spiega con orgoglio. Olio Extravergine “Incanto Sublime” è il nome del prodotto messo in commercio da Bononi già certificato attraverso l’Università di Bologna-Campus Universitario scienze degli alimenti – Facoltà di agraria (Cesena) e il Comitato assaggiatori dell’Ibimet-CNR di Bologna. Profumo delicato con sfumature di fiorii e mandorla verde; poco amaro, pulito ed elegante; piccante appena pronunciato; consigliato assieme a paste lievitate con olio, maionese e salse, piatti delicati.

“Nel nostro territorio – spiega Bononi – la vera novità è stata produrre, frangere e vendere il prodotto presso prestigiosi locali che hanno creduto in questo progetto ed ai quali va dato merito d’averci creduto come ho fatto io. Ad esempio, la Locanda del Falco, Bottega della Giselda, Eataly Piacenza, Trattoria da Faccini e Osteria Battibue; tutti punti di riferimento della proposta enogastronomica piacentina di qualità”.

Così l’Azienda agricola Bononi “Gli Olivi di Gianpa” è giunta al decimo anno di produzione di “Incanto Sublime” il primo extravergine piacentino certificato 100%. Un progetto che riprende in antica tradizione olivicola già presente nel 1300 in queste terre. Il frantoio di proprietà dal 2015 gestito in collaborazione con Danilo Maggi, ha dato alla filiera una continuità che garantisce al consumatore finale una qualità di prodotto, acquistabile in negozi e ristoranti del Piacentino.

Fonte:  La Libertà – domenica 4 novembre 2018 (pag.45)

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